Il 21 giugno 2021, alle 05.31 (ora italiana), l’estate astronomica fa il suo ingresso nell’emisfero boreale. Nel momento del Solstizio il Sole raggiunge la declinazione più settentrionale nel suo moto annuale dal nostro punto di osservazione.
Se descriviamo nel cielo un disegno del moto del sole, capiamo subito che dall’inverno all’estate la nostra stella raggiunge la massima altezza, sembra fermarsi un attimo, e poi ricomincia a scendere. Il 21 giugno avremo dunque il giorno più lungo dell’anno. Questa apparente sosta della nostra stella è dovuta al fatto che in corrispondenza dei solstizi la variazione della declinazione è molto lenta, a differenza degli equinozi in cui la variazione della declinazione è più significativa. Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa appunto sol (sole) e sistere (stare).
Nel Solstizio d’estate a mezzogiorno il sole si trova allo zenit, nel punto più alto del cielo, lungo il tropico del Cancro, mentre tra il circolo polare artico e il polo Nord il sole non tramonta, determinando un intero giorno di luce.
Così come per gli equinozi, anche la data dei solstizi varia di qualche giorno di anno in anno: ciò è dovuto al nostro conteggiare un anno in 365 giorni, che in realtà non corrisponde al tempo che il nostro pianeta impiega per compiere un moto esatto di rotazione intorno al sole, che invece corrisponde a 365 giorni e 6 ore circa, facendo così oscillare la data del solstizio tra il 20 e 21 giugno; per riallinearci a questo andamento ci viene in aiuto l’anno bisestile.
Il solstizio d’estate è un momento celebrato sin dall’antichità: civiltà come i Maya, gli Egizi, gli Aztechi e gli Inca veneravano il Sole come un vero e proprio Dio, dedicandogli riti e adorazioni; il giorno del solstizio rappresentava per gli antichi popoli, ma anche tutt’ora, una vera e propria rinascita dalle tenebre, grazie alla potenza della luce che rischiara ogni cosa.
In tutto il mondo vi sono luoghi di culto dove il Rito della Luce è celebrato in maniera particolare, basti semplicemente pensare a Stonehenge, luogo di ritrovo di migliaia di persone che ogni anno si recano nel sito archeologico per salutare il sole.
Ma anche in Sicilia esiste un luogo speciale dove poter prendere parte a un’esperienza davvero unica (purtroppo questo è il secondo anno in cui le restrizioni anti-covid impediscono la realizzazione di eventi dedicati al solstizio): si tratta della Piramide 38° Parallelo, situata nel territorio di Motta D’Affermo (ME).
L’opera, realizzata nel 2010, è stata commissionata a Maurizio Staccioli da Antonio Presti, il presidente della fondazione “Fiumara d’Arte”, un complesso artistico di cui la Piramide 38° Parallelo fa parte.
Antonio Presti negli anni si è fatto portavoce e realizzatore di un progetto che punta a dare un senso all’esistenza umana tramite l’arte, intesa come mezzo per dare continuità alla vita, arrivando a dar vita a un percorso fatto di installazioni artistiche sul territorio che abbraccia diversi comuni, in modo da conservare la vera essenza della vita dandole un seguito oltre la morte, tramite l’arte contemporanea.
La Piramide sorge nel punto esatto in cui le coordinate centrano il passaggio del 38esimo parallelo, da cui l’installazione prende appunto il nome.
L’opera è alta 30 metri ed è composta da un centinaio di lastre in acciaio corten, un materiale che a contatto con l’aria si ossida e assume un colore bruno intenso.
La struttura è accessibile ai visitatori tramite una sorta di tunnel esterno da percorrere sino ad essere avvolti dalla luce che, al tramonto del solstizio d’estate, penetra dall’esterno tramite una fessura orientata ad occidente.
Secondo quanto dichiarato da Antonio Presti nelle sue interviste per diversi siti, si apprende che quest’anno il Rito della Luce è dedicato alla visione del futuro inteso come possibilità di guardare il mondo attraverso la lente sempre nuova dell’Arte e della bellezza; nei week-end di giugno la Piramide resterà aperta affinchè ognuno (nel rispetto delle norme anti-covid) possa sperimentare la bellezza del luogo, il passaggio verso una nuova luce, approcciarsi ad una prospettiva di luminosa rinascita.
Prerogativa di Antonio Presti è restituire una nuova visione del nostro territorio in nome di un futuro da consegnare ai giovani.
La Piramide 38° Parallelo è di sicuro un luogo suggestivo in ogni tempo, che rappresenta sia un simbolo matematico che la realtà della natura, oltre ad essere l’affascinante emblema delle tenebre e della luce.
Un posto certamente da visitare, dal quale è possibile ammirare paesaggi, panorami e tramonti mozzafiato; qui si incontrano misticismo, astronomia, ritualità, arte e l’essere umano può raccogliersi per un attimo con sé stesso e fermarsi a riflettere sull’essenza della vita.
Articolo e foto di: Teresa Molinaro
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