La Riserva naturale di Capo Gallo chiude la suggestiva baia di Mondello con il suo versante a picco sul mare. Suggestivo paesaggio carsico con netti pendii e rocce taglienti che separa il mare dalla terra.

Se, già, il colpo d’occhio di questa natura incontrastata ha il suo fascino, quello scientifico è di pari livello, sia per la flora e la fauna ospitata dalla riserva sia dal punto di vista archeologico.

Questi interessanti aspetti rendono la zona di interesse comunitario e, per questo motivo, sottoposto a riserva nel 2001 con una estensione di 583 ettari per il promontorio e con una riserva marina protetta nello specchio d’acqua prospiciente che include anche l’Isola delle Femmine.

Geologia e Morfologia

Capo Gallo doveva trovarsi circondato dai coralli in un mare tropicale prima di saldarsi alla terraferma e a modellarsi con il tempo e le intemperie nello stato attuale.

Erosioni che hanno creato incisioni, depressioni e cavità che risultano interessanti per i paleontologi che possono cercarvi fauna risalente al Quaternario.

Storia e Archeologia

Le numerose grotte presenti sopratutto nel versante orientale del Monte Gallo testimoniano che la zona era abitata e frequentata nel corso della storia.

Grotta Regina, ricca di iscrizioni, poteva essere un santuario rupestre punico; la Grotta Perciata, interessante dal punto di vista paleontologico; la Grotta dei Caprai, ricca di incisioni; la Grotta dell’Olio che si apre a fior di d’acqua, visitabile solo in barca.

Rinvenimenti punici, romani e normanni indicano che la zona era molto frequentata e possibilmente utilizzata per le torri di avvistamento o roccaforte contro gli assalti dal mare, come testimoniano il Dammuso di Gallo o Torre Amari, posto in vetta a Pizzo della Sella.

L’ambiente naturale terrestre

Nella riserva di Capo Gallo la macchia mediterranea è rigogliosa. Oltre alle normali varietà presenti al suo interno possiamo rinvenire varietà che sono presenti solo qui. Cresciute alle condizioni imposte dal monte e dal mare sono rare da vedere e rappresentano piante endemiche.

La riserva è poi meta di moltissimi uccelli che trovano riparo e rifugio nelle pareti verticali a picco sul mare ricco di insenature.

I percorsi di visita

La visita della riserva naturale è facilitata dagli accessi di Mondello e Sferracavallo e dai numerosi sentieri presenti e che sono sistemati dall’Ente gestore.

Alcuni percorsi sono facili e per tutti, altri sono un pò più impegnativi. I sentieri che si snodano lungo la costa sono suggestivi per le vedute sul mare e impegnato per circa un’ora.

Spettacolare e impegnativo il sentiero che conduce alla vetta dove la fatica della scalata è ripagata da un incantevole paesaggio tra Ustica e le isole Eolie, Mondello e l’entroterra.

Nella salita alla vetta si passa da una costruzione militare utilizzata durante la guerra e la casa di un eremita che ha deciso di vivere in questo luogo senza tempo.


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Di Treman

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