La mosca dell’ulivo, la Bactrocera oleae, affronta la stagione avversa svernando come pupa nel terreno pochi centimetro di profondità. Quando giunge la primavera sfarfalla e comincia a nutrirsi di melata, nettare e polline presente nella vegetazione. La femmina attenderà che la drupa dell’olivo diventa della giusta misura per iniziare la riproduzione della prima generazione. L’ovideposizione avverrà sotto la buccia della drupa (esocarpo) mediante l’ovodepositore morfologico di sostituzione in grado di perforare lo strato vegetale esterno. Ogni femmina depositerà un singolo uovo per drupa e ne produrrà un centinaio. Insieme all’uovo emetterà un feromone che inibirà le altre femmine alla deposizione in quella drupa. Quando, pero, la densità di popolazione è elevata i può assistere a più ovideposizioni nella drupa.

Alla schiusa dell’uovo uscirà una piccola LARVA (prima età), microcefala e apoda, che si nutrirà della polpa (mesocarpo). L’apparato boccale dilaniante le permetterà di scavare una galleria e di nutrirsi per effettuare due mute alla fine delle quali diventerà una larva matura pronta per impuparsi.

La fase successiva, quindi, è quella di pupa. Anche in questo caso la larva matura si farà cadere sul terreno per diventare pupa oppure, caso più raro, scegliere di trasformarsi in pupa subito sotto la buccia e perforarla quando diventa adulta.

Immagine creata con Ai

La mosca dell’ulivo può fare più generazioni durante l’anno. In condizioni normali avremo due generazioni l’anno, ma potrebbero essere di più in presenza di drupe disponibili e di condizioni climatiche favorevole. Quando le larve mature che cadono sul terreno per trasformarsi in pupa non trovano le condizioni giuste rimangono in questo stadio per superare la stagione avversa e riprendere il ciclo biologico nella primavera successiva.


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Di Treman

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