Quando parliamo di fattori di contenimento non ci riferiamo ai metodi di controllo della popolazione , ma a quei fattori che possono mantenere bassa questa popolazione, al di sotto della soglia di danno.
Il più importante fattore di contenimento è legato alla temperatura. Quando arriva il caldo della stagione estiva e le temperature salgono sopra la soglia dei trenta gradi e con una umidità relativa sotto il 35%, abbiamo un forte rallentamento delle attività riproduttive una conseguente riduzione delle ovideposizioni. Più le la temperatura e più il blocco è significativo. Tuttavia non appena le temperature scendono riprendono le attività di ovideposizione.
Altro fattore di contenimento è legato all’irrigazione. In quei casi in cui l’uliveto necessità di essere irrigato bianco un aumento delle attività di ovideposizione dovuta alla facilità di penetrare la drupa essendo più tenera
Anche le varietà e le cultivar possono influenzare il contenimento. Infatti le cultivar destinate alla produzione di olive da mensa, solitamente di grossa pezzatura e polpa abbondante, sono più colpire dalla mosca. Lo stesso ragionamento vale per le cultivar destinare alla produzione di olio, alcune sono più attaccate di altre.
Un importante fattore di contenimento è legato alla raccolta delle olive. In pratica si tolgono drupe dalla disponibilità delle femmine della mosca di ovideporre e, quindi, si limitano il numero di nuove generazioni.
Rimangono disponibili solo poche olive non raccolte e la disponibilità nelle vicinanze di piante di olivastro selvatiche. È una buona pratica agronomica togliere olivastri dalle vicinanze dell’uliveto.
L’alternanza produttiva, inoltre, è un altro fattore di contenimento che se associato alla presenza di insetti antagonisti può limitare fortemente il sorgere di future infestazioni. Per questo è determinante una gestione agronomica e una scelta appropriata delle infrastrutture ecologiche legato al controllo biologico conservativo.
foto di copertina generata da intelligenza artificiale
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