Il periodo che intercorre tra lo sgusciamento e lo sfarfallamento dell’adulto è indicato come sviluppo post-embrionale. Completata la fase embrionale la larva esce dall’uovo. Non si hanno modalità predefinite per la rottura del guscio, ma in alcune specie la larva sfrutta una linea di minor resistenza del corion che viene chiamata opercolo.

Negli eterotteri, ad esempio, abbiamo una sclerizzazione di una piccola parte della nuova cuticola per permettere la rottura del corion che poi viene persa con lo sgusciamento. Altre specie possiedono mandibole che forano il guscio e permettono alla larva di nutrirsi di parte del corion con digestione tramite enzimi.

Dopo lo sgusciamento la larva ha un periodo di crescita continuo (accrescimento) e di modifiche anatomiche fino al momento in cui l’esoscheletro diventa troppo stretto e la larva è costretta ad abbandonarlo. Questo è un punto di discontinuità che prende il nome di muta e segna il passaggio della larva da un’età all’altra.

Infatti, il periodo di crescita e di vita tra una muta e la successiva viene chiamata età e, in alcuni casi, stadio. L’ultima muta che conduce dalla fase giovanile a quella di adulta è detta sfarfallamento e porta ad un adulto con ali pienamente funzionali e alla capacità di riprodursi.

Foto di copertina creata con AI


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Di Treman

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