Il luogo di origine del Capricorne è il Messico settentrionale, quasi al confine con il Nuovo Messico. Il fusto è dapprima globulare, ma, con il passare degli anni, si allunga in altezza raggiungendo anche i 20 centimetri; L’epidermide verde è ricoperta di minuscole scaglie bianche, cosicché in alcune forme può apparire grigiastra.

Le costolature sono otto o nove, acute e molto rilevate, con areole distanziate 1,5 – 3 centimetri, piuttosto grandi, ricoperte di lanugine brunastra.

Ciascuna aureola ha un numero di spine variabile, sino a 10, poste irregolarmente e lunghe circa sette cm, brune o nere, molto flessibili e ricurve, piatte, poco pungenti, che con l’età possono anche cadere lasciando la parte basale inerme.

I fiori nascono dalle areole dell’apice o vicino a esso, hanno la parte esterna rossastra che passa gradualmente a quella interna gialla con macchia rosa o rosso arancio alla base.

La fioritura permane per 4 o 5 giorni e si ripete più volte durante l’estate. Il frutto, come in tutte le specie del genere, ha la forma di un oliva ed è lanoso e leggermente spinoso, rossastro.

Ne esistono le varietà crassispinum, più grande, con spine grigio scuro, più forti; niveum, con il fusto completamente ricoperto di scaglie bianche; minus, più piccolo e spinoso.

Coltivazione: La propagazione è da seme; richiede pieno sole e riposo invernale con temperature di qualche grado sopra lo zero.

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Di Treman

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