Il Covid ha cambiato la nostra vita e le nostre abitudini. Per evitare il contagio ci viene giustamente imposto l’uso di mascherine sia chirurgiche che di altri materiali, anche lavabili.
Molti usano anche i guanti per proteggere le mani dal possibile contatto con il virus.
Tutte queste precauzioni, però, si trasformano in centinaia di milioni di mascherine e guanti usati che inevitabilmente se non correttamente gettate nella indifferenziata possono finire in strada e peggio raggiungere il mare.
Basta guardare a terra per le strade di Bagheria e vedere almeno un centinaio di mascherine a terra. Alcuni operatori ecologici della AMB ci dicono che nello spazzamento ne trovano in quantità elevatissime.
Queste mascherine sono in materiale plastico e sono altamente inquinanti per l’ambiente. Infatti non possono essere riciclati e si devono gettare nell’indifferenziata. Dopo tempo si degradano in tantissimi piccoli pezzi che se finissero in mare verrebbero scambiati per cibo e far morire i pesci.
I numeri delle mascherine prodotto sono da capogiro. Si parla di alcuni miliardi di esemplari al mese in tutto il mondo. Il loro smaltimento sta diventando un incubo.
La gente è egoista su questo aspetto quando getta per strada una mascherina. Pensa a proteggersi da un virus e non pensa al danno ambientale del suo abbandono.
Ad Ancona la nave incaricata delle pulizia del porto ne raccoglie in grosse quantità e uno studio delle associazioni ambientaliste che proteggono il mare afferma che ci saranno più mascherine in mare che rifiuti.
Sulle terra, però, non va meglio. Questo materiale non si degrada facilmente e si sfilaccia in fibre piccolissime di qualche micron. Quindi dopo tempo anche se non si riconosce più la mascherina le sue fibre continueranno ad inquinare per decenni.
Gli inceneritori sembrano l’unica soluzione per distruggere definitivamente le mascherine. Al sud, però, non esistono inceneritori e specialmente in Sicilia si continuano ad utilizzare le discariche. Sono lì che finiscono la maggior parte delle mascherine e se anche, a pensar bene, solo l’1% finisse per essere liberato nell’ambiente in cui viviamo stiamo sempre parlando di numeri altissimi.
Quando usiamo le mascherine ricordiamo bene che la natura impiegherà oltre 400 anni per decomporla e che dobbiamo gettarla nella raccolta indifferenziata. Quando lasciamo una mascherina per strada stiamo mettendo a rischio quell’ambiente dove vivranno i nostri figli ed i nostri nipoti.
Speriamo che si possano produrre al più presto delle mascherine che possano vantarsi di essere ecologiche.
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