Si chiamano arbustive, o arbusti, quelle piante che sono legnose alla base come gli alberi, ma sono di modeste dimensioni e che, di solito, ramificano fin dal colletto , come ad esempio la rosa.

Gli arbusti si distinguono in decidui ( o spoglianti) e in sempreverdi. Quelle decidue sono quelle che, alla fine della fase vegetativa, solitamente in autunno, perdono tutte le foglie, per rivestirsi di nuovo all’inizio del nuovo periodo di attività vegetativa (in maggior parte dei casi in primavera come la Rosa).

Le piante sempreverdi, invece, non perdono le foglie, o, meglio, le perdono in un lasso di tempo molto più lungo, in alcuni casi anche dieci anni, secondo il genere a cui appartengono, e gradatamente, di modo che le foglie vecchie vengono naturalmente sostituite man mano da quelle nuove, per cui rimangono sempre vestite.

Si chiamano erbacee quelle piante che hanno il fusto non lignificato nella parte aerea. Esse si distinguono in annuali, biennali e perenni. In alcuni casi il fusto è a metà strada tra il legnoso e il verde e si chiamano Suffrutici.

Le annuali sono ben individuabili perché la loro vita termina entro l’anno della semina. In questo periodo nascono, crescono, fioriscono, fruttificano, danno quindi il seme e puoi muoiono. Alcune di loro, però, di lenta crescita si seminano nel periodo di giugno settembre dell’anno precedente. (durano più di un anno ma non sono biennali).

Le biennali hanno il ciclo vegetativo a cavallo di due anni, per l’estensione di 10 -15 mesi, secondo i vari generi. In linea di massima, nel primo anno (estate – autunno) nascono e si sviluppano, nel secondo (primavera estate) fioriscono, fruttificano e muoiono).

Le perenni sono quelle erbacee che, al pari delle piante legnose, non muoiono se non dopo molti anni. Dopo i reiterati periodi di riposo, rivegetano nei successivi cicli di sviluppo. Alcune di esse tuttavia perdono completamente la parte aerea nella fase di riposo, di modo che al risveglio sono costrette a riprodurre totalmente gli steli erbacei. Altre, invece, chiamate vivaci, o a foglia persistente, mantengono viva anche la parte aerea, comportandosi come una pianta legnosa sempreverde (Geranio).

Alcune piante vivaci hanno foglie e fusti carnosi, succulenti, ricchissimi di acqua e, pertanto, resistenti alla siccità. Per il loro aspetto turgido sono chiamate piante grasse.

La maggior parte delle piante erbacee ha la struttura radicale semplice, come quella degli alberi e degli arbusti, con le radici che partono dal colletto per fissarsi direttamente nel terreno e assorbirne gli elementi nutritivi. Alcune erbacee invece, di solito perenni, hanno una radice ingrossata, o rigonfia, da cui si ripartono le vere radici. Queste piante, a seconda della forma di tale particolare organo sotterraneo, sono dette bulbose, tuberose o rizomatose.

Le piante bulbose sono quelle che hanno nella parte sotterranea un bulbo (cipolla). Questo è formato da squame carnose sovrapposte, con nell’interno, ben protetta, la gemma vegetativa da cui, nella coltura, uscirà uno stelo o uno scapo fiorifero.

Le piante tuberose hanno l’organo sotterraneo costituito da una massa amidacea, senza squame, munito di più gemme in superficie (dalia, begonia, ciclamino)

Le rizomatose infine hanno una grossa radice, lunga e strisciante orizzontalmente sotto terra, simile a un tronco sotterraneo munito di molte gemme.

Foto di copertina dal web.


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Di Treman

1 commento su “Le piante da appartamento e la loro suddivisione”

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