La vendemmiatrice meccanica è una macchina complessa che permette di raccogliere gli acini dell’uva e di trasportarli mediante dei carri alla cantina. Complessa perché deve raccogliere gli acini d’uva dal grappolo limitando la formazione del mosto, deve separare gli acini dalle foglie (pulizia) e alla fine portare l’acino nella tramoggia per essere poi trasferito al carro a bordo campo.
In Italia a fronte della grande produzione di uva da vino non abbiamo un parco macchine molto elevato e rispetto al resto d’Europa siamo fanalini di coda. Questo è dovuto a diversi fattori che hanno limitato la diffusione di queste macchine nel nostro paese.
Innanzitutto abbiamo moltissime aziende di piccole dimensioni che rendono antieconomico l’investimento ed anche se questo problema può essere superato con il raggruppamento di aziende, rimane sempre un problema legato alla orografia del nostro territorio che spesso non permette l’utilizzo di questa macchina. Altro aspetto è legato alla convinzione che l’uso di questa macchina non permetta di avere vini di alta qualità rispetto alla raccolta manuale e, questo, potrebbe anche essere vero se non si formano personale preparato all’uso della macchina.
Questi aspetti vanno sommati anche alla tipologia di coltivazione della vite che ha reso la diffusione della vendemmiatrice difficile. Vedremo dopo che seguendo alcune indicazioni ben precise è possibile sfatare la convinzione che il vino che esce dalla lavorazione automatica della raccolta sia di qualità inferiore alla raccolta manuale.
Conosciamo nelle loro parti le vendemmiatrici. E’ doveroso anche ricordare che è sempre meglio l’adozione di questa macchina partendo dall’impianto della vite e dei relativi sostegni, studiato tutto nei particolari per essere idoneo alla raccolta meccanizzata. Infatti la macchina lavora a cavallo della fila e permette la raccolta scorrendo nella fila stessa. Imposta correttamente il nostro vigneto ci permetterà di migliorare notevolmente la qualità del nostro raccolto meccanizzato.
La vendemmiatrice può essere semovente trainata. Nel primo caso la macchina lavora in linea con il filare e l’operatore posto nella semovente vede la lavorazione di raccolta. Nel secondo caso, il traino, la trattrice rimane nell’interfila, mentre la vendemmiatrice è sopra la fila. Si chiama “tiro deviato”. Questo pone il problema di mantenere la direzione da parte dell’operatore e, infatti, nella macchina operatrice vengono posti dei sensori che correggono la direzione per mantenerla in linea con la fila.
La scelta tra una tipologia e l’altra è squisitamente di investimento e praticità. Infatti nella vendemmiatrice a traino possiamo accoppiare un trattore a cingoli che ci permette più aderenza in terreni problematici per i pneumatici. Inoltre il costo della sola macchina operatrice è inferiore della semovente in cui la “trattrice” è inglobata.
Copertina: Foto di Matthias Böckel da Pixabay
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