La “Tristeza” è una delle più gravi malattie che colpisce gli agrumi in particolare le specie ed ibridi dei generi Citrus e Fortunella. L’agente causale è un virus, Citrus Tristezza Virus (CTV), responsabile della morte di centinaia di milioni di piante in tutto il mondo.
La Tristeza, la più grave malattia che colpisce gli agrumi, ha iniziato a manifestarsi in forma epidemica in diversi Paesi a partire dagli anni ‘30. L’agente causale è un virus, Citrus Tristezza Virus (CTV), originario, come gli agrumi, delle zone tropicali e subtropicali dell’Asia.
Il patogeno si è diffuso in tutto il mondo attraverso il materiale di propagazione in seguito allo sviluppo dell’agrumicoltura commerciale. Attualmente, il CTV, è presente in tutte le aree agrumicole del mondo con un’incidenza variabile in funzione del portinnesto e della trasmissibilità attraverso gli afidi vettori. I Paesi ove la malattia ha provocato più danni sono Argentina, Brasile, California, Florida, Spagna, Israele e Venezuela.
Il video è tratto dalla trasmissione delle “Iene” che hanno intervistato i contadini della piana di Catania, pesantemente colpiti dal virus, sopratutto nelle coltivazioni del tarocco rosso.
Il virus si presenta con sintomi di deperimento della pianta che cambia subito colore, specialmente se il porta innesto è un arancio amaro. Poi il virus attacca il legno con sintomi di clorosi nervale e scanalature del legno. I frutti rimangono piccoli e maturano prima e le foglie diventano giallastre.
Il virus si propaga per la commercializzazione di piante infettate ed una volta interrata la pianta il compito di diffonderla in altre piante è affidata agli afidi. In particolare agli afidi marrone degli agrumi poco presente nel bacino del Mediterraneo. Anche gli altri afidi, comunque, possono trasmettere tra le piante il virus “tristeza”.
Quando in una piantagione vengono colpite poche piante il mezzo più efficace per controllare il virus e l’estirpazione e distruzione degli alberi infetti. Se il numero degli alberi è almeno del 30 – 40% del campo è necessario la completa distruzione di tutte le piante e la sostituzione con piante certificate.
Un danno notevole per gli agrumicultori siciliani che chiedono l’intervento della Regione Sicilia e del Ministero dell’agricoltura per essere aiutati a tenere sotto controllo il diffondersi del virus.