Avevo incontrato per la prima volta il marchese Francesco Saverio Castiglioni quando mi ero recato a visitare la sua splendida quercia nella sua villa di Botontano, nel territorio comunale di Cingoli. Era, credo, l’estate del 2005, ed io ero venuto a conoscere la sua bellissima quercia, m. 5,37 di circonferenza di un armonioso fusto colonnare, per inserirla nel mio “Alberi Monumentali delle Marche”.
La famiglia del marchese vanta, fra i suoi antenati, un altro Francesco Saverio Castiglioni, diventato papa col nome di Pio VIII, unico papa uscito dalla provincia di Macerata. Persona gentilissima, il marchese, che viene nelle Marche solo saltuariamente, mi raccontò la storia della sua grande quercia ma poi, con molta disponibilità, mi fece da guida per tutto il piccolo ma ricco parco che circonda la villa. Davanti alla stessa, il marchese mi mostrò un’altra quercia, di belle dimensioni ma non come quella per la quale ero venuto alla villa, di una ventina di metri di altezza e circa m. 2,70 di circonferenza.
“A questo albero tengo particolarmente. E’ quello che i miei genitori fecero piantare per celebrare la mia nascita.”!. Essendo il marchese del 1944, la quercia aveva, in quel momento, 61 anni, come lui.
Accanto alla quercia si trovava una costruzione artistica che si vedeva essere stata una fontana da giardino, con ampia vasca circolare e monumento al centro. Essa era tutta fessurata, spaccata e l’acqua si vedeva che se ne era andata da tempo.
“Sono state le radici della mia quercia a spezzare il marmo, ma non farò assolutamente niente di male alla quercia per salvare la fontana. Tengo molto di più alla mia quercia”
Ci sono tornato nel 2018. Il marchese non c’era e la villa era inagibile per il recente terremoto del centro Italia. La quercia c’era ancora e questa volta ho voluto fotografarla. La circonferenza del fusto ha raggiunto m. 3,32. Poichè allora il marchese aveva 74 anni, e la quercia altrettanti, significa che era cresciuta di 4,5 cm l’anno. Di questo passo, fra 15 anni valicherà i 4 metri.
La fontana, o meglio i suoi rottami, a dimostrazione dell’amore che il marchese nutre per la quercia, erano stati completamente eliminati, sì che non pesavano più sulle sue radici. 1000 altri uomini come il marchese nei posti chiave, e il mondo sarà salvo. Spero, un giorno, nel 2044, di tornare lì, chissà, a celebrare il secolo di vita di entrambi. Sennò, qualcuno dei miei allievi si segni la data: 2044, e vada a Botontano.
Valido Capodarca – storia presa dai social