All’interno di una azienda agricola la scelta varietale è determinante per ridurre gli interventi di contrasto ai fitofagi ed è prettamente collegata alle condizioni di campo.

Fermo restando che lo scopo è la maggior produzione con la massima qualità possibile, la scelta delle varietà deve essere ben ponderata e non deve seguire mode del momento o dettate dalla fretta di mettere in campo quanto disponibile nei vivai.

Infatti, il conduttore agricolo è portato a non considerare aspetti legati all’ecosistema agrario nel suo insieme e all’esperienza vissuta. Si dovrebbe, invece, avere la capacità di sperimentare e trarre vantaggio dalle esperienze passate che permettono di individuare varietà he risultano più resistenti agli attacchi dei fitofagi e che meglio si adattano, in generale, alle condizioni dell’azienda agricola.

Se coltiviamo, ad esempio, mandarini e novellini, ben sappiamo che sono più facilmente presi di mira dalla mosca della frutta, mentre l’esperienza ci insegna che le drupacee che hanno una maturazione precoce sono meno sensibili agli attacchi dei carpofagi.

Analogamente anche l’anticipo o il ritardo nella semina può avere vantaggio nel contrasto a determinati insetti. Si può anche valutare un anticipo nella raccolta. Un esempio, è la raccolta anticipata delle olive che può evitare un attacco massiccio della mosca dell’olio, la bractrocera oleae, evitando la schiusa delle larve e ottenendo comunque un olio di ottima qualità e dal basso grado di acidità.

Ovviamente gli anticipi ed i ritardi nelle operazioni colturale e specialmente nella raccolta devono tenere conto del rapporto qualità del frutto e possibile danno futuro del fitofago.

Foto dai social.


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Di Treman

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