Un aspetto importante delle macchine operatrici è la capacità di lavoro teorica che ci permette di valutare il suo comportamento cinematico ed è un dato utile per scegliere e dimensionare nel modo corretto la macchina perle lavorazioni in campo n una ben definita azienda agricola.

Quando la macchina operatrice è progettata per processare aree si definisce Capacità di lavoro teorica la quantità di superficie che la machina è in grado di lavorare nell’unità di tempo al netto dei tempi morti e/o accessori , tipo il tempo di trasferimento, svolte , regolazioni che comunque hanno luogo durante le operazioni.

Ct = A/te con te= tempo effettivo e A=area lavorata

Sapendo che l’Area lavorata può essere definita come lo spostamento della macchina per la larghezza del fronte di lavoro della macchina stessa e cioè:

A = s * Lf

dove Lf = larghezza di lavoro della macchina ed s = spostamento della macchina.

Procedendo on una sostituzione nella formula precedente abbiamo:

Ct = A/te = s*Lf/te

Il rapporto tra lo spostamento ed il tempo effettivo ci fornisce la velocità media e, quindi,

Ct = Vm * Lf

In questa formula possiamo utilizzare il Sistema Internazionale per avere l’unità di misura espressa in m/s nella velocità media e in metri per il resto. Però in questo caso è più pratico adoperare ettari e ore per definire la capacità di lavoro teorica (Ha/h) e la velocità media in Km/h, facendo la conversione tra unità di misura e avendo:

Ct (Ha/h) = Vm (Km/h) * Lf (m)/10

Come abbiamo detto il tempo effettivo non tiene conto dei tempi morti e/o accessori, cioè i quei tempi improduttivi. La capacità reale, dunque, è inferiore e viene chiamata capacità operativa.

Foto di Tom da Pixabay


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Di Treman

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