Gli insetti sono gli organismi che con più facilità riescono a viaggiare tra continenti all’interno delle merci. L’Italia si trova in una posizione geografica centrale ed è un crocevia per il traffico di merci, inoltre ha un ampio range di microclimi che permette agli insetti alieni di ambientarsi facilmente e riprodursi con facilità. Nel nostro meridione è facile che specie subtropicali possano adattarsi e moltiplicarsi. Studi sul settore hanno evidenziato che negli ultimi trent’anni sono state oltre cento le specie introdotte nel nostro territorio tenendo conto solo la rilevanza agricola.
Basti pensare alle cocciniglie “aliene” che oggi colpiscono i nostri frutteti e che negli anni sono arrivati dagli altri continenti. Un “inquinamento biologico” che pur offrendo spunti di discussione animata tra gli studiosi, pone comunque rilevanti questioni sul trattamento delle invasioni dato che spesso non ci sono antagonisti alle specie non indigene.
L’Italia è un paese ricco di biodiversità, ma anche esposto al rischio di invasioni biologiche da parte di specie aliene. Tra queste, gli insetti esotici rappresentano una minaccia crescente per l’agricoltura e l’ambiente, in quanto possono danneggiare le colture, trasmettere malattie, alterare gli equilibri ecologici e ridurre la diversità nativa.
Tra gli insetti esotici più pericolosi per l’agricoltura italiana, possiamo citare:
La cimice asiatica (Halyomorpha halys), originaria della Cina, Giappone e Corea, introdotta accidentalmente in Europa e Nord America negli anni 2000. Questo insetto si nutre di una vasta gamma di piante, tra cui frutta, ortaggi, legumi e ornamentali, provocando danni diretti ai frutti e indiretti alla qualità e alla resa delle produzioni. Inoltre, la cimice asiatica emette un odore sgradevole quando si sente minacciata, rendendo difficile il suo controllo.
Il punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus), originario dell’Asia sud-orientale e dell’Oceania, introdotto in Europa negli anni 1980. Questo coleottero si sviluppa all’interno dei tronchi delle palme, causando il loro disseccamento e la loro morte. Il punteruolo rosso delle palme ha già provocato la perdita di migliaia di esemplari di palme ornamentali e da frutto in Italia e nel bacino del Mediterraneo, con gravi conseguenze economiche ed estetiche.
La mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis), originaria dell’Asia tropicale e subtropicale, introdotta in Africa nel 2003 e in Europa nel 2018. Questa mosca è considerata uno dei più gravi parassiti delle piante da frutto a livello mondiale, in quanto può infestare oltre 400 specie diverse, tra cui agrumi, pesche, albicocche, ciliegie, meloni, angurie e uva. Le femmine depongono le uova sotto la buccia dei frutti, dove si sviluppano le larve che ne compromettono la qualità e la commestibilità.
Questi sono solo alcuni esempi di insetti esotici che possono mettere a repentaglio la salute degli agrumeti italiani e la sicurezza alimentare del paese. Per prevenire e contrastare queste invasioni biologiche, è necessario adottare misure di monitoraggio, prevenzione, eradicazione e controllo integrato, coinvolgendo le autorità competenti, i produttori agricoli e i consumatori. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi associati all’introduzione di specie aliene e sulle buone pratiche da seguire per evitare il loro ingresso e la loro diffusione nel territorio nazionale.
Foto di Abdou Moussaoui da Pixabay
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