La Sicilia oltre al grano, all’uva e tante altre coltivazioni di eccellenza, era una grande terra per la produzione del cotone. Vaste zone tra Ragusa, Siracusa e Trapani erano coltivate a cotone e un grande impianto per la lavorazione tessile era presente a Partanna Mondello.
Tutto questo garantiva reddito fino a quando le fibre sintetiche e la prima fase della globalizzazione non hanno imposto uno stop e la conversione dei terreni per altre colture più redditizie. Oggi si ritorna a coltivare il cotone di alt qualità destinato all’alt moda europea. Circa 100 ettari tra Ragusa e Trapani sono state seminate a cotone e, seppur con la raccolta a mano, sta stando notevoli frutti. Si spera di meccanizzare la raccolta il prossimo anno e di raddoppiare gli ettari coltivati. Si potrebbe giungere alla coltivazione di 500 ettari.
Intanto si sta allestendo a Castel di Tusa una piccola fabbrica per la lavorazione del filato di cotone per completare la fase della commercializzazione verso i stilisti di alta moda.
La Sicilia fin dalla presenza dei Romani era dedita alla coltivazione del cotone e che il clima ne permetteva la crescita e la produzione. Anche oggi questo è possibile come in passate, puntando però ad una varietà di cotone a fibra lunga che tanto piace al mercato di fascia alta e abbatte i costi della filiera cinese che deve fare i conti con il trasporto intercontinentale.
Un articolo sul TGR RAI Sicilia ne parla…
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