Il terriccio idoneo per le piante grasse non è universale. Molto importante è l’esperienza maturata negli anni e conoscere le piante grasse che si devono travasare. Quando compriamo le piante nei grandi magazzini o ci rivolgiamo ai grandi vivai di piante grasse è possibile ricevere delle piante che hanno come substrato quello di crescita controllato.

Questo perchè lo scopo dei vivai (quelli davvero grandi) è far crescere le piante in modo veloce e metterle in vendita nel minor tempo possibile. Allora è necessario travasare le piante grasse con un terriccio di coltivazione più idoneo che contenga molti inerti.

Gli inerti sono di tanti tipi e tutti diversi tra loro. Averne conoscenza può certamente aiutare nella ricerca e nel modo di miscelarli per ottenere un terriccio idoneo. Io vi racconto la mia esperienza e spero possa esservi utile.

Intanto, bisogna distinguere due tipi di piante grasse. Le globulari che solitamente chiamiamo cactus e quelle che hanno foglie corpose che solitamente chiamiamo succulente. Non è una differenza scientifica, ma solo di comodità.

Per le piante grasse a foglia utilizzo un terriccio formato dal 50% di inerti e un 50% di terra di campo o di un ottimo terriccio universale. Per le piante grasse globulari, invece, più esigenti per il marciume, mi spingo anche all’80% di inerti e rimanente con ottimo terriccio universale. Per le grasse non utilizzo mai la torba di sfagno bionda o scura che sia.

Quali inerti utilizzo? quelli che riesco a trovare più facilmente nella mia zona per evitare di acquistarli on line a prezzi esagerati.

Nelle foto ho inserito la descrizione del materiale con le caratteristiche principali. Potete approfondire nel sito. Nell’occasione ho piantato per fare talea un ramo di sanseveria e un rametto di crassula

Quando preparate i vasi per il trapianto utilizzo l’argilla espansa grossa per il fondo. Due centimetri per evitare che i buchi del vaso possano ostruirsi con il tempo. Qualcuno dice di evitare una simile pratica, io la faccio da anni senza notare nessuna difficoltà.






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Di Treman

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