Abbiamo piantato a fine settembre i primi porri. Sono un ortaggio che sta sulla via di mezzo tra la delicata cipolla ed il rude aglio. Per questo motivo viene molto utilizzato per le insalate o per aromatizzare molte pietanze a tavola.

In Sicilia è possibile piantarlo praticamente in tutte le stagione, escludendo per via del molto caldo i mesi di luglio e metà agosto. Per il resto si può piantare sempre. Noi iniziamo a metterlo a terra a fine settembre e continuiamo a piantarlo fino a febbraio. Infatti occorrono quattro o cinque mesi per fare il porro. Un lasso di tempo lungo che pone un limite alle culture primaverili.

Quindi i contadini per evitare il sovrapporsi di culture diverse preferiscono al massimo piantare il porro entro gennaio, cosi come l’aglio.

Dopo aver lavorato leggermente la terra interriamo le nostre piantine ed aspettiamo che mettano radici sul terreno. Una fase sempre molto importante per cipolle, porri e aglio è il rincalzo della terra. Mentre vanno crescendo i porri occorre accostare la terra nel corpo dell’ortaggio, cosi da renderlo più stabile e da farlo crescere con il colore bianco alla base.

Ecco dal web maggiori informazioni sul porro:

Il porro (Allium porrum) è una pianta orticola della famiglia delle lilliacee, molto interessante da coltivare per via dei suoi numerosi utilizzi in cucina e perché si raccoglie quasi tutto l’anno ed è quindi perfetto come ortaggio invernale, resiste bene al gelo in un periodo in cui l’orto resta spesso vuoto.
La parentela del porro con aglio e soprattutto cipolla la si intuisce subito dal gusto marcato, ideale per aromatizzare molte ricette.
A livello di parassiti e malattie non è molto complicato da gestire, bisogna soprattutto fare attenzione alla mosca del porro e preparare il terreno perché non vi siano ristagni idrici che possono provocare malattie alla pianta.

Semina e trapianto

Il porro si semina da fine inverno, si può fare una semina scalare, all’inizio utilizzando semenzaio a letto caldo, effettuando diversi trapianti, a partire da fine aprile. Vi sono diverse varietà, per cui si possono scegliere sia porri estivi che porri invernali. Il seme germina in una decina di giorni, si può trapiantare dopo un mese. Le piantine si trapiantano a radice nuda quando sono alte circa 10-15 cm, al trapianto deve seguire irrigazione abbondante.

Sesto di impianto e ciclo colturale

Sesto di impianto. Le file devono essere distanti almeno 40 cm, per consentire la rincalzatura, mentre tra una pianta e l’altra servono 10-15 cm di distanza. Se il porro si trapianta collocandolo in un foro abbastanza profondo (in modo che la pioggia porti terra nel buco ed effettui un naturale rincalzo, si può anche non rincalzarlo e piantarlo a distanze minori (25 cm tra le file).
Periodo di coltivazione e raccolta. Il porro può restare nell’orto fino a che non monta a seme, si tratta di un’orticola biennale che va in seme a maggio dell’anno successivo a quello di semina. Ha un ciclo colturale lungo, impegna l’orto per 4 mesi dal trapianto. Ecco qualche consiglio per capire quando raccogliere i porri.

Coltivare il porro nell’orto bio

Rincalzo. Il rincalzo è necessario e serve per avere una parte bianca ben sviluppata, essendo quella migliore per il consumo. I porri si rincalzano a un mese dal trapianto, un secondo rincalzo per un maggiore imbianchimento si può effettuare un mese prima di raccogliere la nostra verdura.

Consociazioni e rotazioni. Famosa la consociazione tra porro e cipolla per rispettiva protezione dagli insetti, ma può stare anche con cavoli, lattuga e cipolle, si sconsiglia invece la vicinanza con leguminose quali piselli e fagioli. Il porro può succedere ottimamente a patate novelle e piselli.

I nemici del porro. Si tratta di nemici comuni alle piante della famiglia delle liliacee, un nemico fastidioso in particolare è la mosca della cipolla, si può combattere con il bacillus thuringiensis oppure può essere tenuta lontana con la consociazione tra porro e carote.

Un grosso problema che possono avere i porri è la mosca minatrice del porro, che depone le sue uova all’interno della pianta lasciando poi che le larve la divorino, si può prevenire coprendo la coltivazione di porri tra metà settembre e ottobre.
Il porro può essere danneggiato anche dalla peronospora. In caso di infezione è possibile tagliare i porri alla base, lasciando un dito, la pianta ricresce in due mesi, resta solo un po’ meno sviluppata. La parte tagliata deve essere distrutta e non usata per il compost, per non diffondere le spore.






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Di Treman

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