Il nome scientifico deriva dal greco “Kokos” che significa “filamento”, a indicare gli stimi lunghi e sottili che caratterizzano questi fiori. Da una specie di Croco, il sativus, si estrae lo zafferano, aroma conosciuto fin dall’antichità.

Come si utilizza

I crochi si impegnano nella decorazione del giardino e del balcone, sia come bordura sia per macchie isolate, sulle roccaglie o in vaso, oppure per interrompere la monotonia dei lastricati. I bulbi forzati possono essere coltivati in casa e fioriscono in inverno.

Alcuni suggerimenti utili

I crochi sono pianticelle robuste, tuttavia nelle regioni del Nord Italia vanno protetti durante l’inverno con uno strato di foglie secche o torba, da rimuovere alla fine di febbraio, quando cominciano ad apparire i germogli.

Le gelate di febbraio, marzo sono pericolose per i giovani germogli e, quindi, necessario prestare la massima protezione se valutiamo che possono essere colpite dal freddo.

Finita la fioritura e lasciata la pianta vegetare per tutto il periodo estivo, i bulbi possono essere estirpati quando le foglie ingialliscono completamente. Per conservare i bulbetti in luogo fresco e al buio conviene cospargerli di anticrittogamico e insetticida in polvere.

Per quanto riguarda la piantagione, i crochi debbono essere interrati a circa sette centimetri e alla distanza di cinque centimetri l’uno dall’altro, in terreno ben drenato, concimato con fertilizzante organico.

La fioritura più suggestiva avviene in primavera, ma ci sono specie di croco che fioriscono in inverno, estate o in autunno.

Crochi invernali e primaverili

C. Tomasinianus, è il primo a fiorire, in gennaio, con corolle azzurro, malva

C. Imperati, spontaneo nell’Italia Meridionale, fiorisce in gennaio; i suoi fiori, molto profumati, sono gialli all’esterno e lilla all’interno.

C. Aureus, fiorisce in gennaio in giallo arancio; da questa specie sono derivati molti ibridi.

C. Biflorus, fiorisce in febbraio in bianco o lilla con petali venati di porpora o blu

C. Chrysanthus, fiorisce in febbraio in giallo o arancio; comprende molti ibridi.

C. Vernes, In febbraio marzo emette contemporaneamente fiori e foglie; le corolle sono bianche, lilla, porpora o grigio argento con venature scure.

C. Sieberi, bellissimo, fiorisce in febbraio marzo con corolle a globo, color porpora con gola arancio, profumate.

C. Susianus, chiamato dagli inglesi “manto d’oro”, viene coltivato in grandi spiazzi perchè le sue piccole corolle (alte appena 5 cm) diano il maggior apporto cromatico possibile. I fiori sono di colore arancio vivo con strisce marroni rossastre, appaiono in Febbraio Marzo.

C. Minimus, spontaneo in Sardegna, emette in marzo piccole corolle giallo porpora più chiare all’interno.

A tutte queste specie di aggiungono i numerosi ibridi ottenuti dai floricoltori olandesi, in svariati colori e sfumature, con corolle più grandi delle specie originali e che si prestano in modo particolare alla coltivazione in vaso.

Crocchi Estivi e Autunnali

C. Kotschyanus, dalle numerose varietà bellissime, è tra le più adatte per la piantagione “spontanea”. Fiorisce in Agosto settembre con corolle rosa lilla, macchiate di arancio.

C. Speciosus, fiorisce in settembre con corolle che vanno dal blu al lavanda, all’azzurro.

C. Byzantibus (sin. C. Iridoflorus) produce fiori di forma insolita, assai simili a minuscoli Iris, lunghi 5 cm, blu porpora all’esterno e color malva striati d’argento all’interno. La fioritura avviene in settembre ottobre.

C. Sativus, spontaneo al Sud Italia, fiorisce in ottobre con fiori lilla e profumati, dai lunghi stimmi Arancio rossi, da cui si raccoglie lo zafferano (per avere un etto di zafferano occorrono gli stimmi di migliaia di fiori)

C. Lomgiflorus, spontaneo nell’Italia meridionale, fiorisce da ottobre a dicembre con profumate corolle a globo, lilla all’esterno e color malva all’interno.






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Di Treman

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