Il nome di queste piante deriva da un vocabolo arabo, barbaris, con cui si indicavano i frutti di queste piante, assai apprezzate come essenza medicinale anche dai seguaci della Scuola Salernitana.

Ancora oggi, del resto, la medicina popolare attribuisce al crispino notevoli qualità terapeutiche. I botanici ritengono che il crispino possegga un rudimentale sistema nervoso, viste le strani reazioni di queste piante poste a contatto con particolari sostanze toissiche.

Come si utilizza

Con il Crespino si realizzano belle siepi, anche difensive, visto la presenza massiccia di acute spine che caratterizzano molte specie del genere; altrettanto interessante l’impiego del crispino come gruppi o isolato, oppure per coprire scarpate ripide. E’ possibile la coltivazione in grossi vasi per decorare i balconi.

Nessuna difficoltà di coltivazione

I crispini sono tra le piante di maggiore adattabilità e di minore esigenza, in più la loro vegetazione è abbastanza rapida e notevole è la loro resistenza.

Ciò non esclude che vivano meglio se regolarmente annaffiate almeno due volte a settimana e concimate bene tutto l’anno. Inoltre conviene nelle siepi potare frequentemente il crispino. Infatti tende a perdere le foglie dal basso e la frequente cimatura permette alla pianta di cacciare nuove foglie e riempirsi per avere un aspetto più bello.

La concimazione di fondo deve avvenire in autunno con concime a lenta cessione e con concime organico completo durante il periodo vegetativo. Questo permetterà alla pianta di produrre molto fogliame e di riempirsi, soprattutto, se utilizzato come siepe.

E’ facile che il crispino venga invaso da un parassita(un fungo microscopico che si chiama Puccinia Graminea) che è il responsabile della ruggine del grano e di altre graminacee. Per evitare i gravissimi danni del fungo occorre trattare con prodotti idonei anche preventivamente ogni mese.

Di Sten, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=302410

Una scelta facile

Volendo predisporre una siepe con il crispino si ha l’imbarazzo della scelta, tante sono le varietà e gli ibridi. Ecco le più decorative

Specie a fogliame caduco

Barbaris aetnensis: spontanea in Italia. alta 50 cm foglie piccole, fiori gialli in maggio, spine lunghe più di 2 cm, frutti rossi. Specie adatta per roccaglie.

Barbaris Vulgaris: alta due metri, spontanea in Italia; foglie abbastanza grandi e verdi, fiori gialli in maggio, frutti rossi; è il “vero” crispino

Barbaris Thunbergii: alto due metri foglie rossastre, fiori gialli, molto spinosa; è tra le specie più resistenti e decorative.

Barberis Polyantha: alta due metri fiori gialli in giugno, frutti rossi; è una pianta molto decorativa soprattutto in autunno.

Specie Sempreverdi

Barbaris buxifolia, alta 4 metri, fiorisce in marco con colori ambra; foglie verdi; frutti porpora scuro

Barbaris lineariifolia: alta 2 metri, bellissima fioritura in arancio e albicocca; frutti neri sfumati in blu.

Barbaris candidula: alta un metro, si presta ad essere coltivata isolata per la bella forma della chioma e lo strano colore delle foglie che sono verde scure sulla pagina superiore e bianco-azzurro nella parte inferiore; fiori giallo vivo; frutti porpora scurissimo

Barbaris Julianae: alta due metri e molto resistente alle basse temperature; fiorisce in giallo; frutti neri e lunghe spine.

Barbaris stenophylla: ibrido, alta due metri, resiste molto bene al freddo: è il crispino più diffuso e decorativo, adatto soprattutto per le siepi; ha i fiori giallo-arancio con riflessi rossi e frutti rossi.






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Di Treman

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