La parte esterna dell’esoscheletro prende il nome di cuticola, da “cutis”, che significa pelle, indicando appunto lo strato superficiale punto è composto principalmente da chitina, una sostanza organica molto resistente e inerte agli agenti chimici, da resilina, molto plastica ed elastica, e la sclerotina, una sostanza molto dura e resistente.
La cuticola si divide, partendo dalla sua parte più esterna, dall’epicuticola e dalla procuticola, più interna. L’epicuticola presenta lo strato più esterno chiamato cuticolina formata da uno strato ceroso e da uno strato cementizio e dalla sclerotina che rende l’epicuticola impermeabile e chimicamente inerte inoltre anche molto resistente.
Sotto abbiamo uno strato costituito da proteine e lipidi e altre sostanze. L’epicoticola è il primo strato che si forma al momento della muta. Una caratteristica importante della cuticola ai fini agricoli è la presenza di pori che tramite canali sono collegati alle cellule dell’epidermide. Questi pori hanno la funzione di portare all’esterno i feromoni prodotti dall’insetto. Questi pori, però, sono utilizzati per introdurre nel corpo dell’insetto i principi attivi dei trattamenti fitosanitari che lo porteranno alla morte.
Sotto l’epicuticola si estende la parte più consistente dell’esoscheletro, chiamata procuticola. Essa si divide in esocuticola ed endocuticola. Il principale componente è la chitina nell’esocuticola e la resilina nell’endocuticola. La procuticola è attraversata da molti pori canale che giungono fino all’esterno. Alla costituzione della cuticola provvede l’epidermide nelle fasi della muta, momento in cui l’insetto abbandona l’esoscheletro diventato troppo piccolo e ne forma uno nuovo.
Copertina: Foto di Anja da Pixabay
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