Il Coronavirus ha tenuto a casa le famiglie e si sono riscoperte quelle tradizioni dimenticate per la troppa fretta. Abbiamo riscoperta la voglia di impastare per ottenere pizza, pane e panini, focacce e pan dolce utilizzando la farina.
Molti hanno optato per le farine ottenute dalla molitura a pietra dei grani antichi siciliani che alcune aziende agricole siciliane hanno scelto rispetto ai grani moderni ottenuti in laboratori ed adatti ai trattamenti chimici per la sua coltivazione.
In Sicilia il sole, l’umidità il terreno sono da sempre adatti alla coltivazione del grano da millenni. La storia la colloca sempre come il granaio degli imperi che la conquistavano e la rispettavano.
Oggi qui grani vengono seminati in sempre più vasti terreni e se ne ricavano farine di una qualità eccezionale e dalle caratteristiche organolettiche eccezionali.
Il Russello, il Perciasacchi, il Tumminia sono solo alcuni di questi grani antichi che trasformati in farina dai mulini in pietra diventano pasta e pane dal sapore intenso e con un profumo che non lascia dubbi su cosa stai mangiando.
Una pasta o un pane che conserva tutta l’energia del sole di Sicilia che fa maturare lentamente una spiga sotto i suoi raggi cocenti fino a metà luglio. Un unico al mondo. Solo in Sicilia con i grani antichi puoi permetterti di seminare a gennaio o febbraio e raccogliere il grano. Solo in Sicilia.
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