Tutto è cominciato centinaia di milioni di anni fa, quando la Terra era ancora un luogo giovane e inospitale, dove l’atmosfera era composta principalmente da gas tossici come l’anidride carbonica e il metano. In questo ambiente ostile, gli archei e i batteri erano le forme di vita dominanti. I padroni dovevano essere i vulcani e la lava che eruttavano gas e tenevano le temperature molto elevate.
Gli archei erano i primi organismi a comparire sulla Terra e avevano sviluppato una grande varietà di modi per sopravvivere in condizioni estreme. Alcuni vivevano nelle acque termali degli oceani, mentre altri abitavano nei vulcani attivi. Gli archei erano in grado di produrre energia dalle fonti più improbabili, come i composti chimici tossici e le radiazioni. Vivevano in assenza di ossigeno e immersi in un brodo primordiale che oggi sono gli oceani.
I batteri erano più semplici degli archei, ma erano altrettanto versatili. Molti batteri vivevano in simbiosi con gli archei, aiutandoli a ottenere nutrienti dalle fonti di energia più insolite. Altri batteri erano in grado di produrre ossigeno, aprendo la strada alla successiva evoluzione della vita sulla Terra. Infatti, ed è incredibile, i primi organismi fotosintetici furono proprio i batteri. Il prodotto di scarto della fotosintesi è proprio l’ossigeno e la sua produzione ne aumentava il contenuto nell’atmosfera con il passare dei millenni.
Insieme, gli archei e i batteri formavano i primi ecosistemi della Terra. Inizialmente, la loro vita era difficile e spesso breve, ma nel corso di milioni di anni, si evolsero e adattarono alle condizioni ambientali. Con il passare del tempo, l’atmosfera si arricchì di ossigeno, rendendo possibile lo sviluppo di forme di vita più complesse.
La storia degli archei e dei batteri nei primordi della vita è un esempio straordinario di come la vita possa adattarsi alle condizioni ambientali più estreme. Senza di loro, la vita sulla Terra non sarebbe mai esistita e non avrebbe raggiunto la grande diversità che conosciamo oggi.
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