“Un piano di comunicazione nazionale, l’istituzione di un osservatorio e la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sono le iniziative che stiamo sottoponendo al nuovo Ministro dell’Agricoltura a favore del rilancio di un settore strategico della produzione agroalimentare italiana: quello della frutta secca in guscio. Incontri tecnici, a tal proposito, sono già stati avviati al Ministero”. Lo afferma il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste che nei mesi scorsi aveva già interrogato l’ex ministro Centinaio e partecipato a numerose iniziative di promozione del settore.
“Adesso, insieme all’europarlamentare Dino Giarrusso che ringraziamo per lo spirito collaborativo, – continua il senatore – sentiamo l’esigenza di manifestare la nostra vicinanza a tutto il settore, pesantemente vessato da una concorrenza spietata e sleale ed intendiamo, con la nostra azione congiunta, in Italia così come in Europa, tutelare con forza questo comparto vitale per l’economia italiana. Ecco perché, insieme, faremo sentire la nostra voce nelle istituzioni a tutela dell’intera filiera”.
“Negli ultimi anni, – spiega il parlamentare – la coltivazione della frutta in guscio sta tornando a rappresentare un importante settore di investimento per la nostra agricoltura. Molti imprenditori agricoli, soprattutto nelle regioni del Meridione, in primo luogo Sicilia, Puglia, Campania e Sardegna, hanno impiantato centinaia di ettari di mandorleti, carrubeti e pistacchieti, dando slancio al settore e creando nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i più giovani. Questa inversione di tendenza è stata determinata anche dal riconoscimento delle qualità nutrizionali e organolettiche della frutta a guscio, che ha portato in un decennio al raddoppio dei consumi”.
“In Sicilia, – va avanti il senatore – le nocciole dei Nebrodi e delle Madonie, i pistacchi di Bronte e Raffadali, le mandorle di Avola e della Sicilia centro-meridionale e le noci dell’Etneo sono prodotti di eccellenza, già riconosciuti per la loro qualità, ma spesso non adeguatamente pagati ai loro produttori. Infatti, nonostante i dati incoraggianti, il settore, nel nostro Paese, non ha seguito il percorso di crescita sviluppato da altri paesi, finendo per risultare non al passo con i tempi e non competitivo a livello internazionale”.
“Per questo, – conclude Trentacoste – dobbiamo mettere in campo tutte quelle iniziative che possano fornire un concreto supporto al rilancio del settore della frutta a guscio. È compito delle Istituzioni preposte, sfruttare i punti di forza del settore, rimuovendo i punti di debolezza e difendendo il nostro prodotto di qualità dalle importazioni qualitativamente inferiori”.
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