Negli ultimi anni il concetto di filiera corta a chilometro zero ha guadagnato sempre più popolarità, diventando una scelta consapevole per un numero crescente di consumatori. Ma cosa significa esattamente? E quali sono i reali vantaggi di questo modello?

Definizione e Caratteristiche
La filiera corta a chilometro zero si riferisce a un sistema di produzione e distribuzione alimentare in cui i prodotti vengono coltivati, trasformati e venduti in un raggio geografico limitato, idealmente entro 50 chilometri dal luogo di produzione. Questo modello si distingue per la riduzione al minimo degli intermediari tra produttore e consumatore, (filiera tradizionale) privilegiando la vendita diretta o attraverso canali molto brevi. La filiera di un prodotto spesso è poco efficente, richiede molta energia e impiega del tempo per portare un prodotto fino al consumatore.

Vantaggi per il Consumatore

Freschezza e Qualità: I prodotti a chilometro zero sono raccolti e messi in vendita in tempi brevissimi, garantendo una freschezza e un sapore superiori rispetto ai prodotti che devono affrontare lunghi trasporti.

Trasparenza e Tracciabilità: Il consumatore ha la possibilità di conoscere direttamente il produttore, le sue tecniche di coltivazione e la provenienza esatta dei prodotti, ottenendo informazioni dettagliate e trasparenti. Si instaura fiducia tra il produttore ed il consumatore che porta alla scelta mediante la conoscenza diretta delle attività di produzione. Anche in assenza di certificazioni , l’acquisto è determinato dalla creazione di un rapporto fiduciario.

Sostegno all’Economia Locale: Acquistare prodotti a chilometro zero significa sostenere direttamente gli agricoltori locali, contribuendo a mantenere viva l’economia del territorio.

Impatto Ambientale Ridotto: La riduzione dei trasporti implica una diminuzione delle emissioni di CO2 e dell’inquinamento, con benefici per l’ambiente.

Riduzione del condizionamento e del packaging, con risparmio di imballaggio in plastica ed energia necessaria per gli impianti di manipolazione.

Valorizzazione dei Prodotti Tipici: La filiera corta spesso valorizza le varietà locali e i prodotti tradizionali, contribuendo a preservare la biodiversità e il patrimonio gastronomico. Questo è strettamente legato anche alle tradizioni secolari e agli usi alimentari negli ambienti rurali.

Vantaggi per l’Agricoltore

Contatto Diretto con il Consumatore: La filiera corta permette all’agricoltore di instaurare un rapporto diretto con il consumatore, ricevendo feedback immediati e costruendo una relazione di fiducia.

Margini di Profitto Maggiori: La riduzione degli intermediari consente all’agricoltore di ottenere un prezzo più equo per i propri prodotti, aumentando i margini di profitto.

Riduzione dei Costi di Trasporto: La vendita diretta o tramite canali brevi abbatte i costi di trasporto e logistica.

Maggiore Autonomia: L’agricoltore che opera nella filiera corta è meno dipendente dalle grandi catene di distribuzione e dalle fluttuazioni del mercato globale.

Valorizzazione del Lavoro: La possibilità di mostrare direttamente ai consumatori la qualità del proprio lavoro e dei propri prodotti è una grande fonte di soddisfazione per l’agricoltore.

Vantaggi Sociali

Coesione Sociale: La filiera corta rafforza i legami tra produttori e consumatori, creando un senso di comunità e appartenenza al territorio. Spesso è volano di nuove iniziative per il recupero delle tradizioni.

Sviluppo Rurale: Il sostegno all’agricoltura locale e la creazione di nuove opportunità economiche nelle zone rurali contribuiscono a contrastare lo spopolamento e l’abbandono delle campagne. La necessità di una maggiore forza lavoro nelle attività agricole rurali rispetto all’agricoltura convenzionale e meccanizzata deve essere vista come una opportunità di crescita anche se diminuisce i margini di profitto. Socialmente è importante creare lavoro ed il prezzo della vendita diretta senza intermediari comprende l’utilità di sostenere i redditi dei lavoratori.

Preservazione del Paesaggio: L’agricoltura sostenibile e la cura del territorio sono elementi fondamentali per la tutela del paesaggio e dell’ambiente.

Educazione Alimentare: La filiera corta può essere un’occasione per educare i consumatori sull’importanza di un’alimentazione sana, consapevole e rispettosa dell’ambiente.

Filiera Corta e Zone Rurali
Nelle zone rurali, la filiera corta rappresenta un’opportunità di sviluppo fondamentale. Essa permette di:

Rivitalizzare l’Economia: Creare nuove imprese agricole e artigiane, generando reddito e occupazione.

Valorizzare le Risorse Locali: Utilizzare al meglio le risorse naturali e culturali del territorio, producendo prodotti tipici e di qualità.

Mantenere Vive le Tradizioni: Preservare le tecniche di coltivazione tradizionali, i saperi artigiani e le feste legate al ciclo produttivo.

Attrarre Nuovi Abitanti: Offrire opportunità di lavoro e servizi, rendendo le zone rurali più attrattive per i giovani e le famiglie. Anche il turismo, oltre all’agricoltura, può essere volano economico per le zone rurali. Negli agriturismi, ad esempio, il connubio tra attività agricole ed ospitalità è un aspetto importante per il settore agricolo e turistico.

Conclusioni
La filiera corta a chilometro zero è un modello virtuoso che porta benefici a tutti gli attori coinvolti: consumatori, agricoltori e società nel suo complesso. Essa rappresenta una scelta consapevole e responsabile, un modo per sostenere l’economia locale, tutelare l’ambiente e riscoprire il piacere di mangiare prodotti freschi, genuini e ricchi di storia.

Negli ultimi anni sono stati diversi gli interventi legislativi per dare un quadro uniforme al settore e che regolano la vendita diretta dei prodotti agricoli e l’organizzazione dei mercati degli agricoltori, elementi fondamentali per dare un certezza alla filiera corta a chilometro zero:

Riferimenti Legislativi
La vendita diretta dei prodotti agricoli è disciplinata a livello nazionale da diverse normative, tra cui:

Decreto Legislativo n. 228 del 18 maggio 2001: “Orientamento e modernizzazione nel settore agricolo”, che definisce la vendita diretta come “la vendita al dettaglio di prodotti agricoli, anche trasformati, effettuata direttamente dall’imprenditore agricolo”.

Decreto Ministeriale del 20 novembre 2007: “Requisiti uniformi per la realizzazione dei mercati degli agricoltori”, che stabilisce le regole per l’organizzazione e il funzionamento di questi mercati.

Mercati degli Agricoltori
I mercati degli agricoltori rappresentano una forma di vendita diretta particolarmente importante per la filiera corta. Essi sono definiti come “aree pubbliche o private destinate all’esercizio dell’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli da parte dei soli imprenditori agricoli”.

Normative Regionali
Oltre alle normative nazionali, è importante ricordare che diverse regioni hanno adottato leggi specifiche per regolamentare la vendita diretta e i mercati degli agricoltori. Queste leggi possono prevedere ulteriori requisiti e agevolazioni per gli agricoltori che aderiscono alla filiera corta. L’ultima frontiera del commercio elettronico per la vendita diretta amplia la platea dei consumatori e apre le porte del mercato globale anche alle piccole imprese agricole, ma allontanandosi dal requisito del contatto diretto tra produttore e consumatore.

Importanza delle Normative
La presenza di una chiara normativa sulla vendita diretta e sui mercati degli agricoltori è fondamentale per garantire la trasparenza, la legalità e la correttezza di questo modello di produzione e distribuzione. Le leggi tutelano sia i consumatori, che hanno diritto a ricevere informazioni chiare e veritiere sui prodotti, sia gli agricoltori, che possono operare in un quadro normativo certo e definito.

Foto di Pexels da Pixabay


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Di Treman

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