l’Echinopsis chamaecereus è una cactacea molto comune nelle collezioni, originaria dell’Argentina; è facile da moltiplicare e regala fantastiche fioriture. Quasi tutti la conoscono come Chamaecereus silvestrii. Il fiore della pianta originale è arancione-rosso, ma in vendita se ne trovano con fiori di diverso colore, dovuti probabilmente ad incroci con Lobivia.

In questo come in altri casi, molti cactofili sono rimasti affezionati al vecchio nome o non condividono quest’accorpamento, per questo continuano a chiamare l’Echinopsis chamaecereus = Chamaecereus silvestrii.

La pianta è facile da coltivare, ma può mettere in difficoltà chi segue scrupolosamente le regole per la coltivazione delle cactacee, nel senso che può gradire un terreno un po meno sassoso, comunque formato da 50% inerti e 50% terra, non deve essere coltivato in pieno sole nei mesi più caldi altrimenti si disidrata velocemente e tende a scottarsi (ma neanche all’ombra altrimenti fila velocemente e non fiorisce), e gradisce un po più acqua delle altre cactacee (un eccesso d’acqua può favorire i marciumi, quindi attendere sempre l’asciugatura del terreno prima di innaffiare), ma una volta che si inizia a coltivarlo si capisce velocemente di cosa ha bisogno in quanto risponde velocemente alle cure o alle mancanze, ad esempio i lunghi fusti pendenti si gonfiano e sollevano poche ore dopo aver fornito acqua se questa mancava da molto tempo.

In inverno resiste bene al freddo, ed anche ad una umidità più alta rispetto alle altre cactacee, non so precisamente a quanti gradi sotto zero può resistere, ma in campagna ne ho lasciato un vasetto esposto alle intemperie, fuori dalla serra, senza cure, e adesso è in fiore, sicuramente non ha un bell’aspetto. Allo stesso modo alcune talee messe in un giardino roccioso in un luogo rialzato rispetto al livello del terreno, molto soleggiato e ventilato, hanno patito molto la siccità, quindi appaiono di colore verde chiaro-giallo con sfumature rossicce, hanno fusti molto sottili, ma anche queste sono in fiore.
l’Echinopsis chamaecereus è molto sensibile al ragnetto rosso che nell’arco di pochi giorni può deturpare pesantemente l’epidermide rendendola grigio argento e rigida, invece che verde chiara e molto elastica. Il ragnetto rosso deve essere eliminato quindi prontamente con appositi prodotti acaricidi. Anche la cocciniglia predilige infestare questa pianta.

La crescita è molto veloce e la pianta assume un portamento ricadente/ strisciante, è curioso come specialmente i vecchi fusti a partire dalla primavera iniziano a produrre tantissimi polloni, ogni stagione la pianta si espande notevolmente ed esponenzialmente man mano che passano gli anni.

La moltiplicazione dell’Echinopsis chamaecereus sin Chamaecereus silvestrii è semplicissima da talea, si ha praticamente una nuova pianta nel 100% dei casi. Facile ottenere talee semplicemente ruotando su se stesso uno dei polloni laterali che, spesso se la pianta viene lasciata a secco troppo a lungo, si staccano al minimo sfioramento.

Vista la possibilità di creare ibridi si può provare ad impollinarne i fiori con altre Echinopsis, chissà cosa verrà fuori!
Si trova facilmente in vendita nei vasetti ad un euro o in caspò da appendere, in genere a partire da 5 euro. Tenuta in questo modo offre una bella cascata di fiori ed è più facile ripararla dai raggi diretti del sole.

tra le fonti: PianteStrane






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Di Treman

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