La mancanza di olive sugli alberi ha portato moltissimi frantoi alla chiusura anticipata della stagione. Un dramma per tutta la filiera che coinvolge le aziende agricole e i contadini che dalla raccolta ottenevano un buon sostegno al reddito familiare con circa quattro mesi di lavoro sui campi.
La chiusura anticipata della stagione è avvenuta soprattutto nelle tre regioni più grandi dal punto di vista della produzione di olio e cioè la Puglia, la Sicilia e la Calabria.
In puglia il freddo dello scorso febbraio e le condizioni meteo di agosto e settembre non hanno aiutato gli agricoltori nella coltivazione dell’ulivo gia messo duramente alla prova dal virus xylella che ha decimato molte coltivazioni come nel Salento.
Una situazione che pone la campagna 2018 come la peggiore degli ultimi anni e che mette a rischio le aziende e i lavoratori.
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