Quando osserviamo un suolo facilmente rileviamo il colore, la consistenza e qualche animaletto visibile ad occhio umano. Quando non si avevano gli strumenti idonei alla valutazione di un terreno si chiamava un esperto che “assaggiava il terreno”. Prendeva un pò di suolo nel palmo della mano e con due dita prendeva un po’ di terra e la metteva in bocca: non doveva essere ne troppo asciutta, ne troppo bagnata, ne troppo salita, ne troppo fina. Si valutava il terreno assaggiandolo.

Il suolo, però, non è solo l’insieme di minerali inorganici e di quello organico proveniente dalla decomposizione di foglie ed animali. Al suo interno il suolo è vivo. Cioè in un pugno di terra troviamo i più diversi organismi viventi. Virus, batteri, microorganismi unicellulari, alghe e funghi, piccoli invertebrati, piccoli insetti e grandi organismi come talpe e topi.

Nel suo insieme il suolo è un corpo naturale molto complesso e dinamico. Si pensi ad un animale che muore e viene decomposto per essere trasformato in sostanza organica ed entrare nel ciclo del suolo. In questo ciclo la parte inorganica, ossia i minerali formato dagli elementi come alluminio, silicio, ossigeno, azoto e carbonio ed in piccola parte, manganese, boro, fosforo, è miscelata alla parte organica derivante dal lavoro dei decompositori. Questo universo di biodiversità nel suolo, insieme all’acqua ed all’aria presente nei pori lasciati dalla sabbia, dal limo e dall’argilla, formano la struttura del suolo.

Bisogna soffermarci sulla biodiversità presenta nel suolo. Evidenziamo il grande lavoro dei lombrichi e da quante specie diverse di lombrichi esistono. In Germania esistono oltre 50 specie di lombrichi e studiosi affermano che in un metro cubo di suolo si possono avere oltre 2000 specie di invertebrati diversi.

Sono numeri importanti che danno la misura di quanta vita si presenta nel suolo e di quanto noi non ne conosciamo, fino in fondo, le componenti. Questa vitalità viene influenzata dalle attività umane e non sempre da quelle legate alle attività agricole o urbane.

L’uomo con le sue attività, i cambiamenti climatici conseguenza di questo modo di vivere il pianeta e le condizioni iniziali del suolo, possono influenzare le condizioni di sviluppo dei microrganismi presenti e diventare una minaccia alla biodiversità nel suolo.

Bisogna agire per la protezione del suolo a livello globale e per un uso ecosostenibile, riducendo fortemente l’utilizzo di sostanze chimiche nella coltivazione e inquinanti nell’aria e nell’acqua. Anche la regolamentazione sull’uso del suolo è necessaria affinché questo prezioso bene utile all’uomo possa ridursi drasticamente nei prossimi anni.

Senza la salvaguardia del suolo e della sua biodiversità non si può agire per la salvaguardia delle risorse idriche, la mitigazione dei cambiamenti climatici e fino all’eradicazione della fame, perchè senza suoli sani questi obiettivi non potranno essere raggiunti.

Qualcuno scriveva: “quando coprirete l’ultimo pezzo di suolo, sradicato l’ultimo albero e inquinato l’ultimo fiume, non potrete mangiare i soldi per nutrirvi”

Foto di Natfot da Pixabay

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Di Treman

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