Il tempo tra la fecondazione , la deposizione e la fuoriuscita di un nuovo individuo dall’uovo prende il nome di sviluppo embrionale. L’uovo esternamente è composto dal guscio detto corion, prodotto dall’epitelio follicolare. Il corion è composto da due strati: l’esocorion, la parte esterna, che può essere liscia oppure presentare sculture o processi; la parte interna, l’endocorion, che permette gli scambi gassosi con l’esterno mediante fori detti aeropili. Nel corion è presente un sottile strato ceroso che evita la perdita di liquidi all’esterno.
Sotto il corion è presenta la membrana vitellina prodotta dalla cellula uovo e che la contiene e ne determina la forma. Se togliessimo il corion la cellula uovo manterebbe la forma.
Nel polo anteriore si trovano alcuni pori che permetto l’accesso allo spermatozoo e che permettono comunque uno scambio di ossigeno tra l’uovo e l’ambiente. Questi pori sono chiamati micropili ed, insieme agli aeropili, garantiscono uno scambio con l’esterno.
Infine, il corion presenta dei punti o delle linee di fragilità detto opercolo che agevolerà la fuoriuscita della larva.
Le uova degli insetti sono normalmente centrolecitiche, cioè hanno il tuorlo o vitello, abbondante e posto al centro ed è circondato da un sottile strato di citoplasma. Ci sono, poi, casi in cui il tuorlo è ridotto (oligolecitiche) o assente (alecitiche).
Dopo la fecondazione abbiamo l’inizio della divisione mitotica dello zigote. Le cellule formate dalla divisione vengono chiamate blastomeri e vanno a formare l blastoderma. La differenziazione dell’embrione avviene in prossimità del polo micropilare, all’inizio della gastrulazione: dal blastoderma in sviluppo si formano tre strati, ectoderma, mesoderma ed endodermache daranno origine ad organi, tessuti, muscoli ed esoscheletro.
In particolare:
ECTODERMA: esoscheletro, endoscheletro, sistema nervoso, stomadeo, proctodeo, trachee, condotti genitali
MESODERMA: sistema muscolare, apparato circolatore, parte interna dell’apparato riproduttore
ENDODERMA: mesenteron e, in alcune specie, i tubi malpighiani
Foto di copertina di Luciana Bartolini