Le piante “succulente” sono di molti tipi e molto varie. Questa grande varietà, ovviamente, necessita in alcuni casi di particolari attenzioni. Tuttavia ci sono delle regole che possiamo definire “generali” di coltivazioni che sono sempre valide in tutti i casi. In questo articolo ho raccolto le esperienze di moltissimi coltivatori di piante grasse e le mie personali esperienze sul campo.
Ad esempio, una delle regole che certamente vanno osservate nel caso in cui la vostra pianta grassa è su un vaso è quella di far asciugare il substrato molto bene prima di procedere all’innaffiatura successiva. Questa piccola e semplice regola eviterà alla vostra pianta il marciume radicale e quello a livello di colletto.
Il colletta è la zona della pianta che sta a contatto con il terreno. Più è ampio il colletto più è alto il rischio che l’umidità a livello del terreno provochi la formazione di funghi e marciume.
Altra piccola regola è relativa alla dimensione del vaso. Le piante succulente amano sempre piccoli vasi, ma questo deve essere proporzionato alla pianta. Quando diventa troppo piccolo va cambiato ed il travaso deve essere effettuato possibilmente quando la pianta è in riposo vegetativo.
In realtà anche in piena estate può essere travasato senza che la pianta muoia, ma subirà di più il maltrattamento da rinvaso.
Per la corretta crescita, tuttavia, bisogna conoscere la varietà della pianta e seguire in fase di crescita la giusta coltivazione. Questo fa la differenza tra una pianta e un’altra.
Il vaso fa una grande differenza nella coltivazione della pianta grassa. Oltre alla dimensione che solitamente è contenuta rispetto alla pianta, va tenuto in considerazione il materiale di costruzione.
In particolare un vaso di terracotta è poroso e permette al substrato di asciugare velocemente. Infatti se notate il vaso in terracotta ha un solo foro che permette la fuoriuscita dell’acqua e questo è sufficiente per evitare che rimanga un ristagno d’acqua. La porosità del vaso assorbe molta acqua e la fa evaporare dalle pareti rendendo asciutto il substrato.
La porosità mantiene comunque una certa umidità che fa bene alle radici e ne permette una vita sana.
Il vaso di plastica non assorbe acqua ne permette l’evaporazione dalle pareti. L’unica via di uscita dell’acqua in eccesso è per i fori in fondo e, in alcuni casi, anche nei laterali. Questo gran numero di fori permette al substrato di non rimanere bagnato per lungo tempo e mantiene in buono stato le radici. Però non mantenendo una umidità nei pori come nel caso del vaso in terracotta, il sole cocente nei piccoli vasi rende le pareti cosi calde da rendere infernale anche per le piante grasse la vita.
Quindi quando scegliete il vaso fate una scelta in linea con il luogo e le dimensioni, altrimenti correte il rischio di veder morire la vostra pianta in poco tempo.
La varietà della succulenta, invece, potrebbe incidere sul tipo di vaso. Alcune succulente amano i vasi profondi dove affondano le loro protuberanze carnose, altre invece amano i vasi quasi piatti per via del loro apparato radicale molto superficiale e largo. Questa conoscenza sul tipo di pianta è fondamentale per una crescita veloce e in buona salute.
Il substrato può essere composto da molti inerti che variano a secondo della zona di abitazione. In generale il substrato deve essere molto drenante e composto da pezzi abbastanza grossi che permettano l’aerazioni delle radici. Miscelato al materiale inerte, parte del quale deve essere poroso, occorre del materiale organico che permetta alla pianta di trarre il necessario per crescere. Va bene qualsiasi tipo purche la miscela sia a vantaggio del materiale inerte.
Da non prendere in considerazione se non in piccolissima parte del terriccio argilloso che porterebbe in breve tempo all’asfissia delle radici e alto rischio di marciume radicale. Infatti l’argilla trattiene per troppo tempo l’acqua.
Quindi, in generale, si possono miscelare tanti tipi di inerti e di diversa granulometria (grandezza dei pezzettini) e aggiungere del materiale organico (torba in generale). Si tenga presente che più è grande la pianta e, quindi, il vaso più gli inerti devono avere presenza con una granulometria crescente.
La cosa più difficile nelle piante succulente è l’annaffiatura. Questo perchè molto dipende dalla pianta e da come si vuol far crescere. Inoltre le succulente hanno lunghi periodi di stasi vegetativa dove le innaffiature devono essere diradate o quasi assenti. Quindi innaffiare dipende molto dalla pianta e da dove si abita. Ad esempio diverse sono le innaffiature nel Nord Italia o in Sicilia.
Evidentemente si da acqua alle piante quando fa caldo ed il substrato è rimasto secco per alcuni giorni. In questo caso è preferibile innaffiature abbondanti e non superficiali e continue. Quando la stagione prevede molte piogge le piante succulente vanno protette dall’eccesso di acqua. Nei climi freddi le piante grasse vanno tenute completamente asciutte ed al riparo dal freddo intenso. In un posto comunque luminoso che permetta loro di sintetizzare e rimanere in stasi vegetativa.
Nei climi mediterranei la maggior parte delle piante succulente vive senza grosse difficoltà anche in presenza di pioggia intensa e di freddo. In questo caso il discorso è diverso. Si può tenere la pianta grassa in vaso fuori o messa a terra in una zona dove non ci possano essere ristagni idrici.
La fertilizzazione nelle piante grasse va eseguita con parsimonia. Essendo a crescita lenta o lentissima le piante grasse non necessitano di molto fertilizzante. Si può comunque scegliere di somministrarlo nella stagione di crescita in due o tre occasioni, privilegiando i fertilizzanti a basso contenuti di azoto e con microelementi. Meglio se liquido cosi da essere miscelato all’irrigazione.
In commercio esistono diverse soluzioni economiche con basso contenuto di Azoto (il primo numero nella composizione del fertilizzante) che possono essere utilizzati. Un eccesso di fertilizzante non va bene per le piante grasse.
Da sfatare il mito del pieno sole. Certamente le colonnari e le grandi piante grasse di molti anni possono vivere in pieno sole senza grandi difficoltà. Quando si tratta di piccole piante grasse si deve tener conto di una esposizione al sole che vada dal 50 al 70%, evitando il forte sole delle ore di punta o permettendo di ricevere ombra per alcune ore del giorno, magari le più calde.
Perchè anche se grasse in natura vivono all’ombra parziale di pietre e fessure, di arbusti e alberi che permettano loro di ricevere la giusta quantità di sole. Quindi evitate di scottare le vostre piante in piena estate, anche loro soffriranno il sole cocente.
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