Slow flower è nato negli Stati Uniti e significa coltivare i fiori senza sprecare acqua o usare sostanze chimiche comunque inquinanti. Infatti, ma non tutti lo sanno, i fiori recisi e molte piante provengono da zone lontanissime e percorrono molta strada prima di giungere nei vivai vicino le nostre case. Inoltre per renderli belli e perfetti fanno uso di molta acqua e di tante sostanze chimiche.
Possiamo dire che i fiori non sono di certo dei prodotti ad impatto zero, anzi. Considerate il fatto che molte piante provengono dall’Olanda che di certo non ha un clima adatto per la maggior parte di loro. Questo ci fa supporre che vengono coltivate in serre riscaldate. Basta questo per comprendere l’impatto di fiori e piante sull’ambiente.
Lo Slow Flower è una “rivoluzione green” per ridurre gli eccessi e riportare la coltivazione di fiori e piante ad un impatto minore per l’ambiente.
Nascono cosi in tutta Italia delle Flower Farm che coltivano piante e fiori autoctoni che richiedono meno acqua e utilizzano macerati ed altre soluzioni biologiche per proteggere le piante. I fiori “dietro casa” vivono di più e richiedono meno risorse per il trasporto. Una scelta per l’ambiente ed anche economica. Acquistare queste piante e fiori non solo rispetta di più l’ambiente ma contribuisce ad una economia locale consapevole e sostenibile.
Quando si è vicini a queste piccole aziende è solitamente possibili visitarle ed immergersi in un viaggio tra colori e profumi che ti aiutano a comprendere il lavoro che ci sta dietro ed a vivere una nuova emozione sensoriale. Spesso organizzano corsi per coltivare e preparare i mazzi floreali. Occasioni da non perdere per rimanere in contatto con la natura.
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