Lo studio del suolo è una scienza relativamente giovane e prende il nome di pedologia (dal greco pedon, suolo, e logos, discorso). La pedologia studia il suolo come corpi naturali e ne considera la genesi, le caratteristiche, la distribuzione e la classificazione.
La nascita della pedologia si fa risalire alla pubblicazione di un libro del 1883 dedicato allo studio dei “Chernozem della Russia”, a cura di Vasily Vasilievich Dokuchaev che dedico parte della sua vita accademica allo studio di questi particolari suoli della steppa russa.
Lo studio di questi suoli neri è il primo tentativo su basi scientifiche di descrivere gli aspetti del suolo e il ruolo dei fattori biotici e abiotici che ne hanno determinato la formazione. La pedologia nel suo lento progredire sulla conoscenza dei suoli ha assunto vita autonoma pur rimanendo legata alle scienze di base (matematica, fisica e chimica) e a quelle applicate (agronomia, ingegneria, selvicoltura).
Il merito del lavoro di Dokuchaev è quello di aver gettato le basi alla definizione di suolo come “prodotto dell’alterazione della roccia madre nel tempo per effetto dell’azione di fattori biotici e abiotici”
Anche oggi, a distanza di oltre 100 anni, il suolo è poco conosciuto e considerato, rendendo una massima di Leonardo Da Vinci sempre attuale: “Sappiamo di più sul moto dei corpi celesti che sul suolo sotto i nostri piedi”.
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